Intervista a NIKEEF, il giovane talentuoso artista milanese. CHANCE, il suo ultimo incredibile brano, è online su tutti i canali musicali e in radio.

Nicolas Fustinoni, classe 1999, nato a Milano, è un giovane talentuoso e promettente artista. Il suo nome d’arte è NIKEEF e definirlo “musicista” è forse troppo riduttivo, come pure relegarlo in un genere musicale specifico perché, per lui, la musica a 360 gradi è semplicemente il mezzo attraverso cui comunicare, dare libero sfogo alle sue emozioni. NIKEEF inizia ad avvicinarsi alla musica urbana quando ha soltanto nove anni: prova a buttare pensieri in rima, su un foglio, dando una melodia a tutto, seppur in modo molto acerbo. Alle medie si cimenta nel freestyle con gli amici, continuando ad allenarsi a scrivere testi, su dei type beat recuperati da YouTube.
È nel 2014 che ha la sua prima opportunità di registrare un pezzo in studio, da Dj Telaviv, e lì gli si apre un mondo; prosegue a scrivere e registrare, provando anche in altri studi, per perfezionarsi, sperimenta un rap molto old school vecchio stampo, passando poi al new school. In quel periodo si fa chiamare “Peggio” e si mette ulteriormente alla prova con il reggae, il rock, e ancora il rap, per avere una visione completa di quel mondo del quale ha così tanta fame, da sempre. Nel 2018 esce “Maybach”, un brano molto differente dal suo genere che gli regala numerosi consensi e con il quale raggiunge, in pochissimo tempo, oltre 12mila visualizzazioni. “Maybach”, il suo primo piccolo successo personale, gli dà anche la spinta per intraprendere un percorso individuale e per cercare di emergere in totale indipendenza. Questo sarà un sogno e un progetto che realizzerà, nel 2020, insieme a suo padre, artista a sua volta ( Fabrizio J. Fustinoni è uno scrittore, ndr). Dalla fusione delle due arti nasce la RESALIO PRODUZIONI: “con lei siamo rinati anche noi”, affermerà poi il giovane artista. Contestualmente alla fondazione della Casa di produzione, NIKEEF scrive “CHANCE”: un brano che racconta del suo passato, della sua ambizione, della passione che lo spinge a portare avanti un sogno, andando contro corrente. “CHANCE” è fame, libertà, è rinascita, è sfidare la sorte e vincerla. “CHANCE”, uscita proprio ieri su tutti i canali musicali online e in radio, è accompagnata da un videoclip di grande impatto ed è solo il principio, l’inizio del percorso di un artista di cui sentiremo ancora parlare: NIKEEF!
Ho raggiunto il giovane artista, alla vigilia dell’uscita di CHANCE, e posso solo dirvi che mi ha stupito per la sua complessità interiore, ho interagito con un ragazzo strutturato e dai modi piacevolmente vintage. Nikeef ha ammesso di non essersi mai raccontato così tanto e io posso confermare che lo ha fatto generosamente, ma soprattutto senza sovrastrutture, e direi che non è cosa da poco!

Partiamo dal principio e cioè dal tuo nome d’arte: NIKEEF. Assai figo da pronunciare, se uno ci riesce bene. Dimmi, è un acronimo, un anagramma o… cosa?
“Nikeef è semplicemente l’unione di più parole: Nik – l’abbreviazione del mio nome, così mi chiamavano da piccolo -, Nike – come il brand, perché volevo un nome simile al mio e facile da ricordare -, + EF che pronunciato in inglese rappresenta la lettera F, cioè l’iniziale del mio cognome”.
E quindi “Peggio” chi era? Ma soprattutto, dove lo hai abbandonato?
” “Peggio”, il mio precedente nome d’arte, era il vecchio me, la parte grezza del mio alter ego, quello in allenamento, nonché la parte peggiore, piena di ostacoli e limiti ma che aveva la fame di voler cambiare, la fame di voler vincere. Peggio è rimasto indietro, chiuso in una stanza, e tiene con sé le sue difficoltà e i suoi problemi, è uno scrigno del male, il mio lato peggiore che ho deciso di rinchiudere in una stanza per non farlo uscire più; ma non l’ho abbandonato, è sempre con me, so dove trovarlo”.
Le tue sperimentazioni musicali sono state numerose. Per una profana come me è facile perdersi nel ginepraio dei tanti generi: musica urbana, freestyle, rap old school, new school, reggae…
“Sai, sono sempre stato un ragazzo con sogni troppo grandi, e questo ha fatto sì che mi mettessi continuamente in gioco, anche musicalmente; la paura di non essere mai abbastanza mi ha portato a voler sperimentare tutti i sottogeneri del rap per avere un curriculum o un’esperienza vasta in ogni ambito. Sperimentare inoltre mi ha aiutato tanto a livello tecnico, mi ha fatto comprendere realmente cosa c’è dietro una costruzione musicale, a livello metrico, melodico e di produzione; era un processo obbligatorio per me, ha stimolato una versatilità insolita, infatti oggi potrei adattarmi tranquillamente a tutto, e nei prossimi progetti ve ne accorgerete. Sono musicalmente bipolare, oltre che nella vita (ride, ndr), all’inizio pensavo fosse un problema, invece, poi, ne ho fatto un punto di forza”.

E se oggi dovessi definire il genere della tua musica, quale sarebbe?
“A questo punto non mi relego in un genere. Sono in grado di fare pop rap, sad trap, trap, old school ecc… come faccio a definirmi? Quando mi chiedono che musica faccio, rispondo solo: MUSICA”.
Il primo pezzo che hai inciso in uno studio risale al 2014. Che ricordi hai di quel momento?
“Ricordo che è stata un’esperienza folle; probabilmente se non l’avessi fatta non avrei compreso questo mondo, e non avrei avuto quella fame di sapere tutto sulla musica. Quello è stato un trampolino di lancio a livello personale, mi ricordo che mi tremavano le gambe quando ero davanti al microfono per registrare, pensando che probabilmente sarei svenuto, ma non mi fermai… per fortuna!”
Tuttavia, i primi grandi complimenti e soddisfazioni sono arrivati qualche anno dopo, quando hai inciso “Maybach”…
” “Maybach” è piaciuta a tutti quelli che l’hanno ascoltata, probabilmente uscii nel periodo giusto, dove le influenze sonore erano simili a quella canzone, ma già si sentiva che, per quanto fosse simile, avevo uno stile totalmente diverso. Quella canzone l’ho scritta in un periodo difficile e particolare, e mi ha dato la forza di andare avanti grazie ai risultati che ha ottenuto, seppure non esagerati, ma è stato un salto rispetto ai lavori precedenti".

Nikeef, nel frattempo, tu avevi anche un sogno e un progetto condiviso con tuo padre che sei riuscito a realizzare…
“RESALIO PRODUZIONI (www.resalioproduzioni.com) è frutto di sacrifici, determinazione e costanza, è la dimostrazione che, se credi in qualcosa, non importa quanto ci vuole, non importa chi sei o in che situazione tu sia, non importa se magari anche la tua situazione economica è sfavorevole, se credi in qualcosa ce la fai, è solo questione di tempo; per il resto lasceremo che Resalio parli da sola”.
E ora parliamo di CHANCE, il tuo ultimo brano, in uscita proprio ieri. Cosa racconti in questa canzone?
” “CHANCE” racconta di un ragazzo che ha sempre avuto le ali tarpate, perso nella propria vita, nella propria personale situazione, nei suoi problemi. Racconta di un ragazzo messo da parte dagli altri, ma che non ha mai avuto bisogno che qualcuno credesse in lui perché la sua fame era più forte di tutto il resto”.

Hai dichiarato che “CHANCE” è la tua rinascita, è solo il tuo inizio. Inizio di cosa? Dove vorresti ti portasse questo percorso lastricato di note musicali?
” “CHANCE” è l’inizio di un percorso che fino a prima era solo allenamento, ma che da questo momento in poi prenderà vita sempre più; è l’ultima Chance, appunto, e la dimostrazione che, per quanto qualcuno o qualcosa voglia abbatterti, se ci credi anche da solo puoi sempre metterti in gioco e dimostrare agli altri che si sbagliavano… poi io ho ambizioni e sogni troppo grandi, quindi è solo l’inizio di qualcosa che non avrà fine!”
So che anche il videoclip che lo accompagna è molto d’impatto…
“Guarda, Laura, sono davvero soddisfatto e “a mille” per questo videoclip. È vero che ne ho già girati altri, in passato, ma questo rappresenta il mio primo passo verso l’ufficialità del mio lavoro. Non voglio spoilerare molto, sappi solo che abbiamo assoldato un’attrice professionista, un regista e fotografo pazzesco, e che la produzione è stata curata direttamente da Resalio. Sarà un video incredibile, ogni scena girata ha un significato introspettivo che riporta al testo di CHANCE. Noi lo abbiamo definito un video “malato”
Sei innamorato? No, sai, te lo chiedo perchè qualcuno asserisce che le canzoni migliori si scrivano quando si è disperati sentimentalmente. Tu confermi?
“No, non sono innamorato però sì, concordo: le migliori canzoni nascono dalla sofferenza, ma credo anche dalla troppa carica, a volte. Io sono una persona molto sentimentale sotto tutti gli aspetti, fuori sono un duro, ho la mia corazza, ma dentro sono molto fragile e combatto con me stesso; in effetti tutte le mie canzoni più belle sono nate da un forma di sofferenza interiore”.
Sei molto giovane, lo so, ma ce l’hai un rimpianto?
“Tante volte ho pensato di sì o mi sono rimproverato, solo perché quando ti trovi dentro a un problema è normale colpevolizzarsi, però col senno di poi ho sempre accettato anche le sconfitte, è solo una valigia di esperienza, e se dovessi tornare indietro rifarei tutto da capo, senza rimpianti”.
Niko, qual è il il tuo sogno grande, quello che fatica a stare in un cassetto?
“Il mio sogno è troppo grande per poterlo descrivere, come dicevo prima sono tanto ambizioso e vivrò sempre in corsa, perché ogni risultato che otterrò porterà ad altri desideri, ma va benissimo così, se no mi annoierei. Diciamo che per adesso voglio concetrarmi sul diventare un musicista a tutti gli effetti e magari, perché no, anche un produttore, visto che ci sto lavorando ormai da tempo…”

C’è una domanda che avresti voluto ti facessi e che non ho chiesto?
“Penso che, per ora, io mi sia raccontato abbastanza, e tu mi abbia fatto delle domande molto interessanti che probabilmente nessuno mi ha mai chiesto, nemmeno davanti a una birra, quindi ti ringrazio davvero; qualora vorrai chiedermi altro – magari dopo che “CHANCE” avrà raggiunto il primo milione di ascolti (ride, ndr) – sono a disposizione, un libro aperto!”
Dove e come ti vedi fra cinque anni?
“Mi vedo molto più avanti di adesso, mi vedo realizzato (per quanto non lo sia mai, in realtà); sicuramente tra 5 anni starò molto meglio di adesso: avrò la conferma che tutto quello che ho fatto, e per cui ho speso tempo e fatica, è servito a qualcosa!”
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